Lotto n° 101  | Asta 459

Valutazione € 1.200  - 1.400 

Aggiudicato € 1.700 

In asta: 22 Ottobre 2019 ore 15:00

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CARLO PEDRAGLIO Meccanismo per orologio da torre campanaria in ferro, ghisa e ottone. Telaio a "gabbia" con montanti laterali a foggia di colonna con pinnacoli. Su una traversa superiore del telaio si legge l’iscrizione "N. 4 CARLO PEDRAGLIO FECE 1858 IN BORGO VICO DI COMO" Movimento a tre treni suonante ore con ribotta, mezze ore e "segnale", il tutto su tre campane (non presenti). Il treno del tempo, in posizione centrale, presenta uno scappamento ad ancora ed un sistema di caricamento a "maniglie" sul bariletto. I rapporti di demoltiplica permettono alla ruota del bariletto di compiere un giro ogni due ore. I treni delle suonerie invece presentano entrambi un sistema di ricarica tramite pignone (di cui uno mancante) probabilmente non originali. La ruota partiore è divisa in serie di tre tacche. Ad ogni tacca, il movimento rintocca il numero delle ore e sono divise rispettivamente per: ora, ribotta e mezza ora. Il terzo treno, mancante di alcune componenti, comanda la "meridiana" e serviva ad indicare acusticamente alcune ricorrenze sia civili che religiose all’interno della giornata. È presente il pendolo, la chiave di carica e alcuni alberi di trasmissione. Misure 140 x 74 x 150 circa. (difetti e mancanze) Le uniche notizie su Carlo Pedraglio, attivo a Como dal principio degli anni 50’ del XIX Secolo, si possono dedurre dallo studio degli altri orologi attualmente conosciuti, non essendo il Pedraglio citato nel Dizionario degli orologiai italiani. Si deduce inoltre, grazie alla cronologia dei numeri d’opera, che la produzione di questa ditta non era particolarmente estesa. Esistono altri due esemplari di orologi da torre fabbricati da questa figura: uno, datato 1861 e recante il numero d’opera 8, è esposto nel "Museo degli orologi da torre G. Bergallo" a Bardino Nuovo (SV). L’altro, datato 1862, nel "Museo della valle" presso Cavargna (CO). Dall' Archivio Storico della Diocesi di Como (nel registro dei battesimi e matrimoni), risulta un Benedetto Carlo Pedraglio di professione "intornitore" sposato nel 1853. È interessante citare il fatto che esistesse un’altro orologiaio a Como attivo già dal 1818. Tale Orologiaio "Tobia Peduzzi" costruiva orologi molto simili a quelli di Pedraglio. È plausibile che quest’ultimo potesse aver appreso proprio dal Peduzzi la sua esperienza o addirittura possa averne rilevato l’attività verso la metà del XIX Secolo.


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