Moderna e Contemporanea

Arte Moderna e Contemporanea

Palazzo Crivelli - Via Pontaccio 12, Milano

Esposizione: 2, 3, 4 dicembre 2017 (orario 10/13 – 14.30/18,30)

Asta: 6 dicembre 2017

Il 6 dicembre Il Ponte Casa d'Aste presenta l'asta di Arte Moderna e Contemporanea attraverso più di 300 opere scelte di artisti nazionali e internazionali provenienti da collezioni private italiane e straniere: un'asta molto ricca e diversificata con un'impronta dedicata sia ad artisti con un mercato ben consolidato che a maestri storicizzati, ma con ancora importanti margini di rivalutazione.

Le opere ricoprono l'arco temporale che va dall'arte figurativa italiana dei primi anni del XX secolo al Futurismo, dall'Astrattismo all’Informale italiano ed internazionale del dopoguerra, dal Surrealismo alla Pop Art italiana, dalla Land art al Gruppo Zero, per approdare all'arte concettuale e all'arte cinetica nazionale e internazionale.

Di notevole interesse è la raccolta dedicata al Futurismo, con opere di Depero, Fillia, D'Anna, Sironi, Ciacelli, Crali, Delle Site, Benedetto, Baldessari e Boccioni, quest'ultimo presente con cinque opere su carta eseguite tra il 1910 e il 1911 e provenienti dalla celebre collezione Winston Malbin.

L'Astrattismo italiano è rappresentato in catalogo da Rho, Soldati, Radice, Badiali, Giordano, Reggiani, Prina, Pantaleoni, Galvano e Galli.

I riflettori sono puntati sulla raccolta dedicata a Bruno Munari, presente con nucleo di lavori storici. Tra questi spiccano la grande "Scultura pieghevole rossa”, opera in lamiera verniciata eseguita nel 1951, la "Macchina inutile" del 1956 e un progetto per i "Negativi positivi" del 1951.

Al Gruppo Forma 1 è invece dedicata una sezione del catalogo che comprende sette opere storiche di Capogrossi, Sanfilippo, Consagra, Turcato e Dorazio, provenienti da importanti raccolte private italiane.

In primo piano anche stavolta la Pop Art italiana, con un rilevante gruppo di lavori di Angeli, Mambor, Mesciulan, Pasotti, Sarri, Baj, Spadari e Schifano di cui, tra le diverse opere, compare lo smalto “Esso”. Ancora, appaiono Tano Festa, con una storica "Finestra" del 1969, e Mimmo Rotella, con un décollage del 1963 dedicato al celebre regista francese Alain Resnay.

Anche per questa vendita è corposa la collezione di sculture, con numerosi esemplari messi in dialogo attraverso forme e materiali diversi: ferri, ceramiche, bronzi, marmi e cementi. All'incanto lavori di Fontana, Melotti, Mitoraj, Picasso, Arman, Giò Pomodoro, Cappello, Scanavino, Consagra, Andrea Cascella, De Chirico, Jorn e Pantaleoni, rappresentato da una storica scultura destinata al soffitto della "Casa sperimentale” per la X Triennale di Milano del 1954. Infine Giuseppe Uncini, proposto con una "Struttura Spazio – Ambiente" del 1966, anno in cui l'artista espose questi ferri alla XXXIII Biennale di Venezia.

Il Surrealismo internazionale è proposto attraverso tre grandi autori: Roberto Matta, con due opere di cui un grande lavoro del 1951; Wifredo Lam, con un'opera su carta del 1958; Max Ernst con un prezioso olio del 1924, già esposto alla Galerie Denis René di Parigi nel 1945.

Tra i maestri dell'Avanguardia italiana del secondo dopoguerra spiccano invece Pistoletto, Boetti, Savelli e Baruchello, tra le cui opere si distingue una teca del 1979.

All’arte Informale è dedicata una corposa sezione del catalogo, con molti tra i maggiori esponenti della corrente tra i quali: Poliakoff, Afro, Bionda, Santomaso, Mathieu, Hartung, Shimamoto, Chighine, Tancredi, Scanavino, De Kermadec, Crippa, Schneider, Jenkins e Bluhm, presente con “Black #2”, grande tela del 1958.

Di notevole interesse sono inoltre le raccolte di opere dedicate all'Arte Concettuale, alla Land Art, alla Body Art e alla Poesia visiva. Tra queste si distinguono: “Assioma" di Vincenzo Agnetti, due esclusive opere su tela di Emilio Isgrò e un gruppo di nove lavori di Vincenzo Accame. Ancora, due sono i progetti di Christo: "Surrounded Islands (Project for Biscayne Bay, Greater Miami, Florida)" del 1982 e "The Pont Neuf, Wrapped (Project for Paris) Quai du Louvre, Ile de la Cité, Quai de Conti” del 1985.

Pittura Analitica, Gruppo Enne, arte cinetica, Optical Art e artisti che hanno incentrato le proprie ricerche sul rapporto tra luce-superficie, forma-colore, spazio-volume, sono presenti in catalogo con opere pregevoli e significative: tra questi Olivieri, Vago, Guarneri, Aricò, Griffa e Battaglia, con la storica tela “Visionario (sette)” del 1968. In mostra anche Scheggi, Simeti, Tornquist, Toni Costa, Campesan, Garcia Rossi.

Il Gruppo Zero è rappresentato dai molti dei suoi autori più storicamente affermati: su tutti Enrico Castellani con due superfici estroflesse e Agostino Bonalumi, con tre tele di cui due importanti lavori degli anni Sessanta; ancora, Nanda Vigo, Von Graevenitz, Piene, Morellet e la grande tela "Gürü M.D." , eseguita da Victor Vasarely nel 1971.

Ai top lot si aggiungono due opere di Fausto Melotti: l’esemplare unico in ottone del 1972 “Antiscultura” e uno straordinario grande tavolo in ceramica smaltata e ferro, modellato con vivaci rappresentazioni antropomorfe e animali. Eseguito dal maestro nel 1950 per gli arredi della casa di una gentildonna milanese, si tratta di una rara e armonica combinazione tra design e opera d’arte.

Non manca Piero Manzoni, rappresentato da una delle icone indiscusse dell'arte d'avanguardia del XX secolo: "Merda d Artista”, il provocatorio barattolo del 1961.

Afro è in asta con "Zona recinta” del 1967, opera già esposta alla mostra antologica dell’artista tenutasi a Palazzo Reale nel 1992.

Anche in questa vendita compare la coppia di bronzi “Concetto spaziale. Natura” di Lucio Fontana, eseguiti nel 1967, accompagnati dalla splendida “Madonna con bambino”, gruppo in ceramica smaltata policroma del 1950.

Giorgio De Chirico è infine in catalogo con “Il grande Metafisico”, una rara e museale scultura in bronzo alta più di tre metri e proveniente da un'importante collezione francese.

Molte sono le opere non citate ma di alta qualità che saranno messe in vendita il 6 dicembre, poste all'interno di un catalogo sempre vario ed innovativo ma fedele agli intramontabili, grandi nomi del Novecento. 

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